FORMIA- Lt- Eremo S. Michele Arcangelo e Redentore
Il santuario rupestre, dedicato a san Michele Arcangelo è ricavato all’interno di una grotta alle pendici della montagna, risale all’830, come menzionato nel Codex Diplomaticus Cajetanus. La facciata di pietre, che chiude una cavità naturale, fu ricostruita in stile neogotico alla fine del XIX secolo, nel 1893, quando salì sul monte Altino, in visita pastorale, l’arcivescovo Francesco Niola. Questi indicò l’interno dell’antro come sede ideale per la nuova costruzione, in modo tale da evitare i danni riportati dalla precedente chiesa, causati dalle acque di dilavamento, dalla caduta di rocce e porzioni di ghiaccio.
L’eremo è una piccola chiesa situata alle pendici di monte Altino, che appartiene alla catena dei monti Aurunci, a 1220 m s.l.m. nel territorio di Maranola, frazione di Formia. Sull’arco della porta, accanto alla scritta “Angelorum Principi”, e su una lapide all’interno sono riportate le date dell’830, anno della fondazione del vecchio cenobio, e del 1895, anno di restauro. Sia il rosone che le altre aperture della facciata erano chiuse da vetrate policrome, ora andate perse. Con la costruzione del nuovo santuario, fu anche aperta una nuova strada d’accesso, da dove fu realizzato il nuovo itinerario, mentre il vecchio percorso di San Michele, molto più disagevole, fu così abbandonato. Secondo un antico racconto popolare, fu la statua stessa del santo ad indicare il luogo in cui voleva essere venerata. Originariamente posta in una grotta lungo il litorale di Gianola (frazione di Formia), pare che la statua, offesa dal linguaggio poco cristiano dei marinai dell’epoca, se ne fosse andata su monte Sant’Angelo, nel territorio di Spigno Saturnia. Anche dalla nuova posizione, a 1252 m di quota, su una parete rocciosa rivolta al mare, poteva vedere i marinai, per cui avrebbe deciso di spostarsi su Monte Altino, in una cavità della roccia rivolta ad Occidente. L’area è molto ricca di acque sorgive, che percolano un po’ dappertutto proprio dalla volta rocciosa. Le pareti interne della chiesa stessa fungono da fonte e l’acqua freddissima viene raccolta in alcune vasche in muratura. All’esterno ne è presente una di dimensioni contenute prima del santuario ed un’altra più grande in fondo, utilizzata dal bestiame. Visitabile sempre lungo il sentiero che da Sella Sola conduce fino alla cima del Redentore.
Contatti: Comune di Formia, web: http://www.comune.formia.lt.it/comune_formia/
ITRI- Lt- Collegiata di S. Michele, Piazza S. Angelo 2
Nei pressi del castello, nella parte alta del paese, sorge la Collegiata di San Michele Arcangelo che si erge al termine di una gradinata. E’ la più antica di Itri e risale al XI sec. Della struttura originaria si conserva il bellissimo campanile a bifore e trifore in stile arabo-normanno. Si articola in quattro piani, due con bifore e uno con trifore di petre, laterizio e marmo con coronamento posteriore a cuspide. Il campanile quadrato, ornato da piatti in maiolica colorati, è addossato alla chiesa in corrispondenza dell’entrata principale, anziché essere posto di lato ed incorporato nella facciata.
Alla base del campanile si trova l’entrata principale della chiesa a tre navate con soffitto ligneo a capriate e stucchi settecenteschi. Di particolare interesse artistico è l’affresco del XIV sec. (sulla parete d’ingresso a destra), su due registri: la parte superiore rappresenta Gesù crocifisso, con S.Giovanni e S. Maria, sotto, è raffigurata la “Madonna con Bambino” che sorregge il globo terrestre con la scritta: Asia, Europa, Africa. Sotto l’arco della nicchia, all’interno dei medaglioni, si trovano dipinte le teste dei 12 Apostoli e dei principali Dottori della Chiesa. L’affresco è attribuito al maestro Roberto Oderisio di Napoli. Di notevole rilievo sono la cantoria, sorretta dalle due colonne marmoree con capitelli a teste di putti e foglie d’acanto, poggiate su due leoni accovacciati stiloformi (XII-XIII sec., probabilmente l’opera di Giovanni Di Nicola, attivo a Fondi), l’acquasantiera quattrocentesca in marmo, finemente decorata e con la particolare base a forma di triangolo e l’altare maggiore intarsiato, del XVIII sec.; sopra di esso, in una nicchia, è posta la statua di S.Michele (legno dipinto, XIX sec.). Ai lati dell’altare si trovano due affreschi (XV sec.) recuperati dai ruderi della chiesa di Santa Maria Maggiore, nella navata laterale sinistra “Dormitio Virginis”, nella navata laterale destra San Biagio.
Contatti: Comune di Itri, web: http://www.comune.itri.lt.it