SAMBUCI- Rm- Chiesa di S. Michele
Nella Chiesa di S. Michele Arcangelo sono conservate varie tombe della nobile casata dei D’antiochia, discendenti del Barbarossa. Sambuci insieme ad Anticoli e Saracinesco entra nelle vicende che accompagnarono la calata di Corradino di Svevia in Italia (1267-1 268). Nel 1370 il paese fu occupato dai Tiburtini durante la guerra contro il conte di Anticoli, appartenente quest’ultimo sempre alla famiglia D’Antiochia. In un atto di Leone X, relativo ai tributi del 1514. Maria D’Antiochia nel suo testamento – atti de Perillis del 9 ottobre 1541 – lasciò la sua parte di Sambuci a Maddalena Mareri.
Contatti: Comune di Sambuci, web: http://www.halleyweb.com/c058094/hh/index.php
TIVOLI- Rm- Chiesa S. Michele
La vecchia chiesa di S. Michele, ubicata nel cuore di Tivoli, divenne il centro propulsore del culto dell’Arcangelo, molto vivo sul territorio. La vecchia chiesa, oggi sostituita dalla parrocchiale ridedicata all’Arcangelo, risale, dai caratteri stilistici al XII secolo e mantenne la sua funzione di parrocchia fino al 1920 circa, quando passò la sua giurisdizione alla più recente chiesa di S. Sinforosa.
L’edificio sconsacrato già prima della II guerra mondialè è divenuto sede della CRI e ora è divenuto di proprietà del Comune di Tivoli.
Il piccolo edificio e l’annesso campanile conserva ancora nel prospetto l’originario aspetto medievale, mentre l’interno ad una navata con lastre tombali dei secc. XIV-XV è stato completamente rinnovato nel corso del Settecento.
La facciata sopraelevata, a capanna con un rosone oggi tamponato, ha un portale centrale con timpano su cui era affrescato l’Arcangelo Michele, di cui si riconoscono soltanto le ali. Al’interno, tra le molte decorazioni pittoriche, faceva bella mostra di sé, sull’altare maggiore, una tela a olio raffigurante S. Michele Arcangelo in vesti militari, con corazza, cingolo, elmo piumato e calzari, nell’atto di trafiggere Satana, ritenuta opera di Vincenzo Manenti, al quale si attribuiscono anche il quadro di S. Stefano in Cattedrale e quello di S. Francesco Saverio al Gesù.
Fin dal tempo di San Gregorio Magno, il culto all’Arcangelo Michele era molto diffuso tra i paesi della diocesi, che legavano la fine della terribile pestilenza del 590, al racconto leggendario dell’apparizione dell’angelo sopra la Mole Adriana di Roma nell’atto di riporre nel fodero la spada della punizione divina.
Contatti: Comune di Tivoli, web: http://www.comune.tivoli.rm.it/intro/